Storie dalla Caritas – Lazzaro!

Alzati e cammina!

Ok, ma prima di uscire come mi vesto?

Nelle ultime settimane siamo andati in crisi un po’ tutti, per via della classica mezza stagione, quella che “non esiste più”, ma che ogni anno, con il suo clima invernale ed estivo a giorni alterni, ci ricorda il disagio di dover adattare il nostro guardaroba ad ogni evenienza.

Se scegliere cosa indossare risulta complicato, scegliere cosa NON indossare è invece spesso più facile, e da qualche mese a Rimini può essere anche più etico.

L’8 Dicembre scorso ha infatti riaperto Lazzaro!, la boutique vintage della Caritas che si occupa di raccogliere e selezionare abiti, accessori e oggettistica/antiquariato di qualità allo scopo di rivenderli e dare loro “nuova vita”, per sostenere col ricavato diversi progetti di assistenza sociale.



Nell’ultimo mese
 in particolare, per far fronte allemergenza Ucrainasono stati finanziati più di 300 posti letto, aiutando la Caritas di Rimini ad accogliere tantissimi profughi.

Il negozio si presenta come una vera e propria boutique, ricca di dettagli e rimandi alla cultura pop del passato e contemporanea, fornita di abiti adatti a tutte le età e per ogni occasione.

Da quando ha riaperto, Lazzaro! ha preso contatti con diverse realtà del territorio per valorizzare le donazioni. Per esempio sono stati effettuati alcuni shooting fotografici collaborando con gli studenti dell’università di Pratiche e Culture della Moda di Rimini, inoltre gli abiti Lazzaro sono stati utilizzati per la realizzazione dell’ultimo corto prodotto dal giovanissimo Arkadia Studio, e per i visual dell’ultimo brano dell’artista Damiank.

L’attività viene portata avanti da diversi volontari. Al nostro arrivo ci ha accolti Paolo:
«Uno degli aspetti più soddisfacenti è vedere come i clienti si stupiscano del fatto che sia un negozio della Caritas. Ricercare un’estetica fresca e ricca di stimoli era una della nostre priorità, ma soprattutto ci sono tantissimi abiti di qualità, magari di sartoria o pezzi unici di marchi prestigiosi. È importante spiegare ai clienti il processo e la filosofia che sta alle base del negozio, altrimenti alcuni potrebbero diffidare della provenienza dei capi, visto che i prezzi sono comunque molto contenuti rispetto al loro reale valore.»

Oltre a raccontarci le dinamiche della boutique, i volontari hanno voluto sottolineare come è importante che si parli di Lazzaro!
Progetti di economia circolare come questo infatti, possono essere alla base di una nuova cultura sociale dal forte potere comunitario, i cui valori trascendono da qualsiasi ideologia, religione, e distanza generazionale. 

«Ridare valore agli abiti usati non solo è intelligente, ma necessario per il nostro benessere, dal momento che il pianeta da preservare è la casa di ognuno di noi.» racconta Giacomo, uno dei responsabili. «Il legame che si crea tra la persona che dona il capo e la storia che racconta è ciò che più mi affascina, ed è ciò che cerco di raccontare poi a chi viene a trovarci. Per esempio, una signora ha raccontato la storia dietro a un bellissimo tubino degli anni ’60 che conservava gelosamente nell’armadio, con il quale conobbe quello che sarebbe diventato poi suo marito.

Il fatto che questi abiti possano acquisire nuova vita e che le storie possano essere tramandate, aumenta il valore del capo stesso e arricchisce chi lo acquista.

«Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e dei risultati raggiunti finora, ma per poter mantenere alto il livello del negozio abbiamo un costante bisogno di supporto e donazioni. I nostri clienti se ne vanno soddisfatti e con molti di loro si è creato un bel rapporto, anche questo ci motiva a far crescere il progetto. Aiutateci, spargete la voce, venite a trovarci! Insieme si può davvero fare la differenza e raddrizzare qualche stortura della nostra società, aiutando chi ha bisogno.»

Storie dalla Caritas – Emporio Solidale

Il portamento di Pierangelo è fiero, bello dritto sulla schiena e nella luce dei suoi occhi. Si sostiene su un bastone da passeggio. 

Spero di aver lasciato qualcosa di simpatico, di bello. Mi sentivo un po’ emarginato, visto quello che mi era capitato. L’emporio, oggi, è diventato la mia famiglia

Si sa, parlare di sé è difficile e, in certi casi, anche scomodo. Soprattutto se ci si trova in un momento di disagio.

È difficile ammetterlo, accettarlo, reagire. Eppure capita a tutti di avere bisogno di un aiuto.

Così di fianco a Piero c’è Patrizia. Racconta che all’Emporio Solidale è di casa. Lì ha ritrovato tante persone pronte a condividere storie di vita, consigli, idee.

Cose che danno di nuovo un nome al suo volto. 

L’Emporio di Rimini è un luogo d’incontro, di scambio, di pianti ma per lo più sorrisi.

Incontrare la fragilità, la povertà delle persone non è facile, richiede un’empatia che a Miranda è universalmente riconosciuta.

Sarà lo sguardo, la gentilezza, la voce calda, o il fatto che sia la prima a raccontare di sé, mettendo gli ospiti nella posizione di potersi aprire. Significa abbattere un muro.

In una parola, accogliere.

Pierangelo è una persona di quelle che ti tirano su il morale con quattro parole. Che hanno inciampato, ma con la voglia di fare una capriola e ritrovarsi in piedi.

Sono venuto qui oggi per raccontarvi di me, non lo avrei fatto se non fossi affezionato a questo posto, alle persone che ritrovo ogni volta che passo”.

Patrizia ci racconta che per lei l’Emporio è stata una sorpresa:

Non è ricevere il solito pacco alimentare, ma si viene accolti in maniera molto calda e soprattutto si viene ascoltati.

Quando vengo a fare la spesa sono contenta, perché mi riconoscono.

Chiedere aiuto non è così semplice, qui invece è come essere al supermercato.

Sentirsi chiamati, riconosciuti, voluti bene, troppo spesso, è quello che manca.

Quando si vive un momento di fragilità è facile pensare di non avere nessuno, si entra nel tunnel della solitudine, ci si sente insignificanti per il mondo. 

In posti come l’Emporio l’errore più grande è quello di definire dei ruoli: responsabile, volontario, utente, donatori.

Chiunque varca la soglia del negozio porta qualcosa di prezioso, indipendentemente dai propri bisogni. 

Uberto, pensionato, dice che nella vita ha dedicato troppo tempo al lavoro, ora si dedica agli altri, e probabilmente anche a sé stesso, colmando quel vuoto lasciato da scelte fatte in passato, che forse, con il senno di poi, sarebbero state diverse. 

Paola è memoria storica dello spazio: volontaria dal 2016, sempre sorridente, piena di energia. La cosa più bella dell’Emporio, secondo lei, è lo spazio giochi per i bambini.

Le mamme e i papà che vengono a fare la spesa con i figli, possono lasciarli giocare all’ingresso, e io passo volentieri del tempo con loro.

Credo sia un modo bello per rispondere alla necessità di fare acquisti in serenità, e al contempo per i bambini di sentirsi in uno spazio accogliente. Mi sento bene quando gioco, mi fa sentire viva.” 

Ognuno di loro fa parte del mio cuoreconclude sorridendo Patrizia, prima di andarsene.

Anche tu fai parte del loro cuore, Patrizia, questo è sicuro.

 

 

Altre storie dalla Caritas? 

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Graduatorie progetti Servizio Civile Universale Bando 2021

Sono state pubblicate le graduatorie relative alla selezione dei candidati ai progetti di Servizio Civile Universale della Caritas diocesana di Rimini.

Nelle graduatorie sono elencati i candidati selezionati, non selezionati, non idonei e non presenti al colloquio (fatte salve le verifiche che verranno effettuate dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile).

Clicca sulla graduatoria che ti interessa consultare:

Storie dalla Caritas – La locanda 3 angeli

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Nella sala per le colazioni c’è sempre musica. Battisti, Dalla, Guccini, suonano dal cellulare di Mario, che è intento a preparare latte, caffè e biscotti per i “ragazzi”, come li chiama lui. 

La musica mette di buon umore, riempie quel vuoto che ogni mattina potrebbe prevalere in una grande sala d’albergo frequentata a turno da persone che hanno sofferto tanto nella vita, ma che provano a rialzarsi. 

Gli ospiti della Locanda 3 Angeli sono 25, in maggioranza uomini e di mezza età. Qui trovano riparo da Novembre a Maggio, per affrontare i mesi più freddi e difficili dell’anno con un tetto sopra la testa.

È il secondo anno di attività per la Locanda, un albergo sul lungomare di Torre Pedrera che la famiglia Angeli ha voluto locare alla Caritas, per contrastare l’estrema povertà di chi non può permettersi un alloggio. 

Quando dormi fuori, in strada, che passa la gente e ti guarda un po’ di traverso, lo so, non è bello” dice Cristiano. “Qui almeno si riesce a vivere una vita normale”. 

Si condividono momenti di vita quotidiana, difficoltà, storie di vita. Insieme si fa fronte a quei processi complessi che la vita richiede ma che senza una rete non è semplice compiere. Lo SPID, l’ISEE, la Carta d’Identità Elettronica, … Ognuno aiuta come può. 

Le stanze hanno il bagno e la tv in camera, non mancano gli spazi comuni e nemmeno il WI-FI libero. Serve questo per ridare dignità. È giusto così. 

Alcuni, in Locanda, rimangono dei mesi, o degli anni. Altri solo qualche settimana. 

Wilma, la responsabile, racconta di un’assistente familiare che aveva perso il lavoro e si era trovata in mezzo alla strada. Dopo qualche giorno finalmente ritrova il sorriso.

Ho trovato una famiglia che ha bisogno di me” dice. “Domani passano a prendermi. Posso chiederti un favore? Mi vergogno a dire che sono ospite della Caritas. Puoi fare finta che questo sia un albergo normale?

Il giorno dopo Wilma ha fatto chiamare Natalia dalla Reception, le chiede la chiave della stanza, la aiuta a caricare i bagagli.

Sono queste le storie più belle. Non ho fatto niente di speciale, ma per lei è stato davvero significativo”.

La vera povertà è la solitudine, chi viene in Locanda spesso non ha una rete solida di persone sulle quali contare. E la vita esclude chi è solo. 

Dare un riparo a chi non ce l’ha è ridare fiducia alle persone, dare una nuova possibilità di riscatto. 

Incontrare la marginalità è come farsi una doccia fredda nella realtà della vita. Nessuno può meritarsi di non avere un alloggio. 

Mario, uno dei referenti, ogni mattina quando è bel tempo si fa una passeggiata al mare. Cammina 200 metri in avanti e si trova sulla spiaggia e quando il sole è alto apre un libro, si siede e legge. Poi torna alla locanda.

La gente è buona” racconta. “Spesso vado al bar, o al forno, appena dico che voglio prendere qualcosa per chi non ha nulla mi regalano vassoi pieni di cibo. I vicini ci salutano sempre. Certo, a volte i ragazzi trovano da dire, ma è normale no?”.

Abbiamo fatto Capodanno insieme. Una cena di pesce, c’erano tutti. È stato un momento di grande umanità. Il ricordo più bello che ho della locanda è proprio la normalità di quella serata, la voglia di stare insieme, di festeggiare. Penso che i ragazzi se lo meritino.” conclude Cristiano. 


Convocazione Bando Servizio Civile Universale 2021

Ai candidati ai progetti di Servizio Civile della Caritas di Rimini
Bando Servizio Civile Universale 2021

Si comunica che i candidati sottoelencati sono invitati a presentarsi per le procedure selettive che si svolgeranno:

Venerdì 25 marzo dalle ore 9.00 alle ore 13.00

per il corso informativo sul servizio civile e per i colloqui individuali di selezione che si terranno presso la Caritas Diocesana di Rimini in via Madonna della Scala, 7
Nell’elenco sottostante è specificato l’orario dei colloqui individuali.

Si ricorda che la/il candidata/o che non si presenta nel giorno stabilito è escluso per non aver completato la relativa procedura (entrambi gli appuntamenti sono obbligatori).
Tutti i candidati sono invitati a rispettare al massimo la puntualità.

Le spese di viaggio per raggiungere la sede dei colloqui sono a totale carico del partecipante.
Si comunica che la giornata sarà organizzata nel rispetto delle norme di sicurezza previste per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19:
triage con misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani e registrazione presenti per tracciatura, distanziamento durante tutta la durata delle selezioni, sottoscrizione da parte di ogni partecipante di autocertificazione (assenza sintomi e assenza contatti con Covid positivi)
Per eventuali comunicazioni o necessità di chiarimenti si può contattare Paola Bonadonna al numero 349 7811901 o via mail paola.bonadonna@caritas.rimini.it
Le procedure selettive si svolgeranno conformemente al sistema di selezione scaricabile a questo link.


Convocazione pubblicata alle ore 16 del 16 marzo 2022

Elenco dei candidati:
1) Belligotti Filippo – ore 10.30
2) Casadei Sofia – ore 11.00
3) Ciufu George – ore 11.30
4) Dawdzi Shafi – ore 12.00
5) Tuffour Albert – ore 12.30
6) Marsili Samuele – ore 13.00

Servizio Civile Universale 2021

Il 14 dicembre 2021 è uscito il bando per partecipare al Servizio Civile Universale, rivolto a tutti i giovani tra i 18 e 28 anni (28 e 364 giorni).

SCADENZA PROROGATA AL 9 MARZO 2022!


I progetti presentati dalla Caritas Diocesana di Rimini
“CITTÀ INCLUSIVE” (assistenza a soggetti in condizione di disagio o di esclusione sociale) con 4 posti Caritas Diocesana di Rimini – Centro di ascolto
“SCAMBIO TRA GENERAZIONI” (assistenza a persone anziane seguite dalla Caritas) con 6 posti sede Caritas Diocesana di Rimini – Giro Nonni
“INSIEME SI PUO’” (educazione alla Pace e alla cittadinanza attiva per scuole e gruppi)

CARATTERISTICHE DEI PROGETTI:
• Durata del progetto: 12 mesi
• Impegno richiesto: 25 ore settimanali o 1145 ore annuali su 5 giorni a settimana
• Assegno mensile: €444,30

REQUISITI E TERMINI:
LA DOMANDA DEVE ESSERE PRESENTATA ONLINE CON SPID ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO LA PIATTAFORMA “DOMANDE ON LINE (DOL)” AL SEGUENTE INDIRIZZO: https://domandaonline.serviziocivile.it/
Attenzione: è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed una unica sede, da scegliere tra quelli inseriti nel bando.

SCADENZA PER L’INVIO DELLA DOMANDA: ORE 14.00 DEL 9 MARZO 2022
Tutte le informazioni sul bando puoi trovarle sul sito politichegiovanili.gov.it
Possono partecipare alla selezione i giovani in possesso dei seguenti requisiti:

  1. cittadinanza italiana, oppure di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, oppure di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
  2. aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
  3. non aver riportato condanna, anche non definitiva, alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo oppure ad una pena, anche di entità inferiore, per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, oppure per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.
    Per informazioni:
    Paola Bonadonna 349 7811901
    paola.bonadonna@caritas.rimini.it

    

SELEZIONE DEI CANDIDATI:
La selezione dei candidati che presenteranno domanda sarà effettuata a cura dell’ente. La data di selezione verrà pubblicata sul presente sito internet con un preavviso di 10 giorni. (N.B. La pubblicazione del calendario ha valore di notifica della convocazione a tutti gli effetti di legge e il candidato che, pur avendo inoltrato la domanda, non si presenta al colloquio nei giorni stabiliti senza giustificato motivo è escluso dalla selezione per non aver completato la relativa procedura).

Puoi scaricare il bando e gli allegati dove vengono spiegati i progetti qui:

Citta Inclusive

Insieme si può

Scambio tra Generazioni

Abbiamo aperto Lazzaro!

La storia di un progetto sociale nel cuore di Rimini.

L’8 dicembre 2021 abbiamo aperto Lazzaro, la boutique di alta moda in Corso Giovanni XXIII, 7. Ci trovate aperti ogni Venerdì (16-19.30) sabato (10-13;16-19.30) e domenica (10-13;16-19.30). Curiosi?

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Lazzaro è un “negozio” fortemente voluto e pensato da Caritas diocesana di Rimini.
Troverete abiti di seconda mano, vintage, mobili e oggetti d’arredo, e tanto altro…

Lazzaro non è un negozio come gli altri. Quello che si trova al suo interno, e che può essere acquistato, è parte di ciò che ogni giorno viene donato alla Caritas Diocesana e non è adatto a soddisfare le richieste delle persone che vi si rivolgono per chiedere aiuto. Abiti da sera, pellicce, completi, accessori.

L’intero ricavato di Lazzaro è destinato proprio a tutte quelle attività della Caritas rivolte a chi è in difficoltà e progetti di formazione e sviluppo.

 

Un “negozio” fortemente voluto e pensato da Caritas diocesana di Rimini.
In Corso Giovanni XXIII abiti di seconda mano, vintage, mobili e oggetti d’arredo, per dare una nuova possibilità alle persone che si rivolgono alla Caritas.
Lazzaro non è un negozio come gli altri. Quello che si trova al suo interno, e che può essere acquistato, è parte di ciò che ogni giorno viene donato alla Caritas Diocesana e non è adatto a soddisfare le richieste delle persone che vi si rivolgono per chiedere aiuto
L’intero ricavato di Lazzaro è destinato proprio a tutte quelle attività della Caritas rivolte a chi è in difficoltà e progetti di formazione e sviluppo.

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Piano Marvelli: accogliere, accompagnare e integrare

Piano Marvelli: ricostruiamo Solidarietà e Fraternità

Piano Marvelli Rimini

Perché Piano Marvelli?

“Il beato Marvelli, morto a 28 anni, ha saputo coniugare vita spirituale e impegno sociale e politico, lavoro nelle istituzioni, attività ecclesiale e di volontariato, con grande esperienza professionale e generosità.

È vissuto in un periodo molto difficile, quale la Seconda Grande Guerra e il primo dopo guerra, quando era viva l’esigenza e il desiderio di rinascita, non solo per la ricostruzione fisica della città, ma anche della ricostruzione sociale ed ecclesiale”.

Come funzionerà il Piano?

“Tre le parole d’ordine: accogliereaccompagnare e integrare.

Accogliere le persone, accompagnarle nell’individuazione di percorsi di riscatto e autonomia e integrarle nella comunità, attenti a costruire relazioni e a generare speranza”.

Concretamente, come si sviluppa il Piano?

Quattro i settori operativi di intervento del Piano Marvelli: emergenzaFamiglie InsiemeFondo per il Lavoro e l’area di animazione, formazione e comunicazione.

Il primo livello, quello dell’emergenza, prevede l’attivazione non solo delle Caritas Parrocchiali ma anche dei singoli cittadini responsabilizzandoli, facendoli uscire dall’indifferenza, rendendoli protagonisti come antenne territoriali per segnalare prima possibile persone e/o famiglie in difficoltà.

La segnalazione dei casi dovrà avvenire attraverso le Caritas parrocchiali, come pure la raccolta di informazioni. Resta preziosa la collaborazione con la rete delle associazioni e degli enti.

La prima risposta sarà quella delle Caritas parrocchiali, in raccordo con i servizi socio sanitari.

Per interventi più importanti, la persona o la famiglia verrà preso in carico dal Piano e la domanda di aiuto sarà trasmessa ad un Comitato Tecnico che la trasmetterà con una propria valutazione all’associazione Famiglie Insieme, se di problema economico, o al Fondo per il Lavoro.

La Caritas diocesana metterà a disposizione 3 operatori, uno per area territoriale, che affianchino, facilitino e supportino il lavoro quotidiano delle Caritas.

Tutto il processo e la rete territoriale attivata saranno accompagnati da azioni e momenti di animazione, formazione e comunicazione.

Chi gestirà e sostiene il Piano?

Oltre allo stanziamento previsto dalla Diocesi di Rimini, si potrà contribuire con donazioni.

Per condividerne la visione, a tutela della trasparenza e a garanzia di tutti coloro che sosterranno il Piano, sarà costituito un Comitato di garanti presieduto dal Vescovo di Rimini.

Il Piano Marvelli si occuperà di territorio e comunità: per questo riteniamo che, nel Comitato dei Garanti, sia importante la presenza dei Comuni sul cui territorio insiste la Diocesi di Rimini.

Comitato di garanti

Sindaci, ma anche imprenditori e il Prefetto. In totale, una decina di persone in rappresentanza di realtà ecclesiali, di amministrazioni e realtà civili. Il Comitato dei Garanti del “Piano Marvelli” garantisce trasparenza e garanzia. Il Comitato sarà unico sia per il Piano Marvelli sia per il Fondo per il Lavoro che ne costituirà parte integrante.

Ne fanno parte, a titolo gratuito, oltre al Vescovo Francesco Lambiasi, il Prefetto Alessandra Camporota, la dott.sa Rossella Talia, Maurizio Focchi, Paolo Maggioli, presidente Confindustria Rimini, il sindaco del Comune di Rimini, di Riccione e di Savignano (i due comuni capo distretto e il referente dell’Unione dei Comuni del Rubicone).

Al Comitato dei Garanti si accompagna anche il Comitato Tecnico, che sarà unico, integrando quello attuale del Fondo per il lavoro. Sarà rappresentativo di competenze diverse: bancarie, legali, mondo del lavoro, di conoscenza delle risorse presenti sul territorio e delle opportunità previste negli ultimi decreti governativi.

Locanda 3 Angeli

L’albergo, che come Caritas abbiamo deciso di prendere in affitto, è di proprietà della famiglia Angeli, da qui la scelta del nome: LOCANDA 3 ANGELI, un nome che racchiude in sé l’esperienza che ci piacerebbe vivere.

Locanda 3 Angeli è l’opportunità che vorremmo cogliere per sperimentare l’ospitalità di Abramo alle Querce di Mamre nei confronti dei 3 viandanti che gli hanno fatto visita.

La tavola apparecchiata da Abramo per i tre stranieri è imbandita con cibi abbondanti e prelibati: vitello tenero, latte fresco e una gran quantità di focacce appena sfornate da Sara. Una sovrabbondanza che è da sempre simbolo dell’ospitalità.

Abramo sta in piedi presso i tre forestieri come si narra il capitolo 18 del libro della Genesi; forestieri che al capitolo 19 vengono denominati “angeli”.

Famosa e bellissima icona che ritrae questa scena è quella dell’artista russo Andrej Rublëv, nella quale la tradizione cristiana vede nei 3 Angeli la rappresentazione del mistero della Trinità poiché, Abramo, si rivolge ai tre viandanti con l’appellativo “Mio Signore” al singolare e non al plurale come avrebbe dovuto fare visto che erano in 3.

Abramo con solerzia prepara tutto il necessario per dare ristoro ai viandanti in un atteggiamento di servizio e completa disponibilità verso di loro. Essi consumano il loro pasto nel deserto dove l’ombra di un albero è il posto migliore per rifocillarsi e trovare riparo dal caldo.

I tre stranieri, dal canto loro, recano ad Abramo e Sara l’annuncio di un figlio: l’ospite assume qui i connotati del messaggero che porta una notizia inattesa che apre al futuro e offre una prospettiva di discendenza agli sposi ormai anziani. I tre viandanti sono portatori della promessa di discendenza che Dio stesso (Gn 15,5) aveva fatto ad Abramo: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».  Una discendenza che Abramo e Sara hanno ardentemente desiderato e che ormai, vista l’età e la sterilità di Sara, è umanamente impossibile da realizzare. Questi tre forestieri finiscono per sbrogliare una matassa di cui ormai nessuno sperava più di trovare il bandolo.

E noi, quale accoglienza offriamo a chi arriva all’improvviso, ospite inatteso, “nell’ora più fredda del giorno”?

Quale accoglienza offriamo nel momento che stiamo dedicando al riposo, in cui è più faticoso alzarsi e mettersi a servire?  Quali desideri portiamo nel cuore mentre accogliamo chi non aspettavamo? È importante metterli a fuoco per poterne riconoscere i punti di contatto e di scarto con chi, sconosciuto, ci sta di fronte.

Infine, quale buona notizia attendiamo?

In questo periodo in cui il Coronavirus ci impedisce di accogliere le persone per la notte in camere multiple, come eravamo soliti fare, ci siamo chiesti come poter risolvere questa situazione visto anche l’arrivo del freddo. Ci siamo interpellati su come poter rispondere ai quei viandanti notturni che non hanno una stanza calda dove riposare.

Questa riflessione ci ha scavato dentro tanto da portarci ad affittare un albergo.

L’esperienza di accoglienza che intendiamo sperimentare non è quella “dell’albergo della Caritas” ma vuole diventare la “locanda della comunità”, la locanda del Buon Samaritano, letteralmente il “tutt’accogli” che di racconta il Vangelo.

In questo periodo natalizio leggiamo nel Vangelo di Luca che “per loro non c’era posto nell’alloggio”, il nostro vuole essere un gesto concreto per “capovolgere” quelle parole e poter dire “c’è posto per loro!”

Vogliamo dare una prima risposta a coloro che non hanno casa o hanno problemi a trovarne una.

Nei primi mesi sperimenteremo l’accoglienza di 25/30 persone senza dimora per offrire a loro che, hanno le stelle come tetto, un rifugio e un riparo nei mesi più freddi.

Particolare attenzione sarà data all’accoglienza delle persone più fragili come gli anziani e le donne.

Locanda 3 Angeli per vivere ha bisogno di voi, ha bisogno del vostro supporto per essere un luogo di ristoro e riparo per chi è solo, stanco e infreddolito; come Abramo anche noi possiamo farci accoglienti donando per ricevere una promessa di fecondità e di speranza.

La Locanda 3 Angeli per vivere ha bisogno della comunità perché siamo “Fratelli Tutti”!